IN CUCINA È COME NELLE OPERE D’ARTE:
NON SI SA NIENTE DEL PIATTO
FIN QUANDO NON SI COMPLETA L’ULTIMA PENNELLATA,
ALLORA È MAGIA
Vanni Pastore
La_FilosofiaDELLA CUCINA
Si cucina sempre pensando a qualcuno, altrimenti si sta solo preparando da mangiare. Io cucino pensando agli ospiti del Ristorante, di là, in sala. Penso alle loro storie, a come vorrei che si sentissero mentre gustano le mie creazioni. E al contempo cucino con la testa leggera e uno spirito generoso. D’altra parte la cucina è una storia d’amore. Bisogna innamorarsi dei prodotti, farli incontrare nel modo giusto e poi raccontarli sul piatto con empatia ed emozione. Condivido questo amore con mia moglie Alessandra, responsabile di sala, che accoglie proprio gli ospiti a cui penso: è il mio braccio, il mio specchio, è l’altra metà del piatto.
l'animaDELLE RICETTE
Ogni lavoro ha le sue parole chiave. In un Ristorante ciò che arriva sul piatto è frutto di una storia a più episodi, ciascuno con la sua “parola d’ordine”:
Ingredienti: ci sono regole da tenere a mente (la qualità, la freschezza, la genuinità) e stagioni da rispettare
Ascolto: occorre imparare ad ascoltare i sapori, cosa suggeriscono e cosa sconsigliano, occorre osservare la reazione dell’ospite all’assaggio del tuo piatto
Bellezza: la purezza, la semplicità, per gli occhi e per il palato.
Codice: il codice del ricevere; quando si arriva in Ristorante si è innanzitutto rapiti dall’atmosfera, dalla cortesia, dall’accoglienza e dalla spontaneità del sorriso.